Angina pectoris, dolore al petto: vediamo di capire come comportarci in presenza di questo disturbo. Esaminiamo quali sono le cause,  i principali sintomi e i farmaci che ci possono aiutare contro l’angina pectoris. Vediamo le differenze tra l’angina stabile o da sforzo, l’angina di Prinzmetal e l’angina instabile.

Scopriamo l’angina pectoris e il suo Miglior Medicamento…buona lettura!

Angina pectoris, dolore al petto: cardiopatie ischemiche

L’angina pectoris, letteralmente dolore al petto, è la più comune manifestazione di patologia ischemica delle arterie coronarie. Tradotto significa insufficiente afflusso di sangue nelle arterie che portano ossigeno e nutrimenti alle cellule muscolari del cuore, responsabili del battito cardiaco.

L’angina pectoris, il dolore al petto, deriva dal restringimento del diametro interno delle coronarie. Solitamente si verifica una parziale occlusione di natura aterosclerotica, cioè dovuta alla formazione di placche aterosclerotiche.
La placca aterosclerotica è formata da grassi (colesterolo e trigliceridi), proteine e tessuto fibroso che si accumulano nella parete interna delle arterie restringendole e, nei casi più gravi, ostruendole.

Possiamo affermare che l’angina pectoris è il principale sintomo delle malattie cardiache alle coronarie (cardiopatie ischemiche) come afferma anche l’American heart association.

Le cardiopatie ischemiche sono:

  • Angina
  • Infarto
  • Cardiopatie croniche

Esse sono la più comune causa di morte nei paesi industrializzati, circa il 25% di tutte le morti. Anche se questo dato è fortunatamente in diminuzione, penso sia importante approfondire questo argomento.

Nell’angina pectoris la diminuzione del flusso di sangue (ischemia) al cuore, non è sufficiente a produrre morte cellulare, come può avvenire invece nell’infarto.

Durante un attacco di angina, vengono alterate, in modo reversibile, le proprietà bioelettriche e di contrattilità delle cellule del muscolo cardiaco, che stanno alla base del battito del nostro cuore.
Questo è facilmente rilevabile con un elettrocardiogramma da sforzo o attraverso l’esame dell’Holter cardiaco delle 24 ore.

Angina pectoris, dolore al petto: farmaci contro l’angina pectoris

Per stabilire terapie che utilizzano farmaci specifici sul cuore, oltre che il proprio medico, può essere un buon consiglio sentire il parere o farsi seguire da uno specialista (cardiologo), sopratutto se si hanno già altre terapie in atto.

L’approccio terapeutico per l’angina pectoris, in particolare per l’angina da sforzo o stabile, può prevedere l’uso di:

  • Nitrati o nitroderivati (es nitroglicerina, isosorbide dinitrato e isosorbide mononitrato)
  • Calcioantagonisti (es. verapamil, diltiazem, amlodipina)
  • Betabloccanti (es. atenololo, metoprololo)
  • Acido acetilsalicilico (aspirina)

Nitrati, nitroglicerina e calcioantagonisti hanno un effetto vasodilatante, vengono utilizzati per contrastare l’angina perché aumentano il calibro delle arterie periferiche, diminuendo per questo lo sforzo del cuore.
Dilatano le vene che portano sangue al cuore, così riducono il ritorno venoso e, di conseguenza, il carico di lavoro sul ventricolo sinistro.

Il cerotto di nitroglicerina è utilizzato per la cura a lungo termine.
Per l’attacco acuto si utilizzano formulazioni sublinguali di nitroglicerina o nitrati, più rapide e veloci ad agire,

I betabloccanti, riducono il lavoro del cuore, migliorano la tolleranza allo sforzo e attenuano i sintomi

L’acido acetilsalicilico migliora la circolazione in presenza di placche aterosclerotiche (antitrombotico)

Angina pectoris, dolore al petto: angina stabile, angina di Prinzmetal, angina instabile

L’angina pectoris ha varianti cliniche che si possono diversificarsi per cause, sintomi e gravità.
Le varianti cliniche dell’angina sono: l’angina stabile o da sforzo, angina di Prinzmetal, angina instabile (che crescendo può trasformarsi in pre-infarto)

Angina stabile o da sforzo

L’angina stabile è dovuta dalla presenza di placche aterosclerotiche nelle arterie coronarie. Il restringimento del lume interno dei vasi solitamente è maggiore del 75%.

L’angina stabile è caratterizzata da sintomi specifici: un improvviso inizio di dolore al petto, che dura da pochi secondi a 15-20 minuti.
Il dolore retro-sternale, è solitamente descritto come costrittivo: un peso, una morsa al petto, all’altezza dello sterno.

In alcuni casi, il dolore anginoso può irradiarsi alle braccia, soprattutto al braccio sinistro, più precisamente nella parte terminale del braccio (parte ulnare) e della mano.
L’irradiazione in alcuni casi può raggiungere il collo, la mascella e l’addome.

Altri sintomi associati possono essere:

  • mancanza del respiro (dispnea)
  • affaticamento
  • sudorazione
  • nausea
  • vomito
  • vertigini

Nell’angina stabile, il dolore anginoso si verifica quando il consumo di ossigeno aumenta sopra i valori normali. Questo perché aumenta la richiesta di sangue da parte delle arterie coronarie del cuore.
Infatti l’angina stabile si verifica a causa di sforzi fisici, stress emotivi o momenti di ansia.

L’angina da decubito è un caso particolare e meno comune in cui l’angina stabile si può verificare quando ci si sdraia.

Angina di Prinzmetal o angina variante

L’angina di Prinzmetal è una forma di angina, che si verifica a riposo, di solito nelle prime ore del mattino. Dipende dal restringimento patologico delle coronarie (vasocostrizione delle coronarie).
Il vasospasmo alla base dell’angina di Prinzmetal, è solitamente dovuto ad altre cause: morbose o farmacologiche.

Angina instabile (crescendo può trasformarsi in pre-infarto)

L‘angina instabile è caratterizzata da attacchi anginosi, che rapidamente possono diventare più frequenti, più intensi e causati da sforzi sempre minori. Alla fine l’angina può essere presente anche in situazioni di riposo.
Viene considerata una forma intermedia tra l’angina da sforzo e l’infarto del miocardio vero e proprio.

Circa il 20% dei casi con angina instabile progredisce in infarto acuto entro 3 mesi.

Anche nell’angina instabile sono presenti stenosi (restringimenti) delle arterie coronarie dovuta alle placche aterosclerotiche come nel caso dell’angina stabile.
La differenza però tra i due tipi di angina è dovuta al grado di avanzamento delle placche.

Infatti nelle placche dell’angina instabile compaiono ulcerazioni (piccole lacerazioni), le quali causano la formazione di trombi (coaguli di sangue), con conseguente restringimento del vaso sanguigno e comparsa di micro-emboli (embolo = piccola massa, insolubile circolante nel sangue).
Gli emboli possono essere molto pericolosi se raggiungono arterie o vasi del suo diametro perché capace di otturarli, bloccando il flusso sanguigno.

Una stenosi significativa può venire corretta dall‘angioplastica oppure dal bypass coronarico. Sono operazioni chirurgiche che, oggi giorno, risultano essere sempre meno invasive e sono utilizzate maggiormente, perché portano ottimi risultati. (Se vuoi approfondire questi due tipi di intervento ho trovato questi articoli che possono esserti utili, clicca qui: angioplastica bypass).

Il dolore toracico di un infarto risulterebbe più acuto e non si calma con il riposo.

Angina pectoris, dolore al petto: conclusioni

Il dolore al petto (o dolore toracico), come detto, può essere sintomo di una patologia cardiaca. Ricordiamoci però che non tutti i dolori che sentiamo al torace possono necessariamente significare la presenza di una malattia al cuore; sono molte le patologie o i disturbi che possono dare come sintomo un dolore al petto retro-sternale.

Queste patologie o disturbi possono riguardare:

  • L’apparato digerente: il dolore al petto da angina può essere simile al dolore toracico da reflusso gastroesofageo.
  • I polmoni
  • I vasi sanguigni che transitano nel torace

In ogni caso e per qualsiasi dubbio consultare un medico, la guardia medica o il pronto soccorso.

Per chiarirti le idee sul tipo di dolore toracico potrebbe esserti utile leggere l’articolo: reflusso gastroesofageo

Le chiavi della salute di Miglior Medicamento

Grazie per la lettura!