Le differenze tra omeopatia e fitoterapia possono essere rilevanti o sottili, dipende dal punto di vista. Sicuramente omeopatia e fitoterapia non sono sinonimi e sono due pratiche mediche differenti.
Rimedi omeopatici, medicinali fitoterapici, integratori alimentari e farmaci vediamo di fare chiarezza e scoprirne le differenze.

Osservando il problema da un punto di vista chimico-scientifico le differenze tra omeopatia e fitoterapia sono enormi e spesso i professionisti di uno e dell’altro settore si guardano male e si criticano aspramente.

Guardando invece la questione da altri punti di vista le diversità tra omeopatia e fitoterapia risultano essere meno nette e anzi a volte si fondono oltre che si confondono. Infatti nel gergo comune e, come vedremo, anche nei prodotti in commercio, queste differenze sono molto labili o inesistenti.

Vediamo di capire le differenza tra omeopatia e fitoterapia e scoprire quale è il Miglior Medicamento…buona lettura!

Differenze tra omeopatia e fitoterapia: medicina tradizionale e medicine non convenzionali

Iniziamo ad inquadrare la situazione.
Le pratiche di medicina e i possibili rimedi si dividono in due grandi gruppi:

  • La medicina tradizionale
  • Le medicine non convenzionali

La medicina tradizionale, è la medicina classica che utilizza sia principi attivi di origine naturale che di origine chimica. Dopo il progresso avuto nell’ultimo secolo, essa si divide in tanti settori sempre più specialistici (cardiologia, odontoiatria, geriatria…).

Le medicine non convenzionali sono un insieme molto grande di pratiche mediche, che si sono sviluppate nell’antichità e la cultura popolare ha contribuito a tramandare. Le medicine non convenzionali comprendono:

  • L’omeopatia
  • La medicina tradizionale cinese (che comprende l’agopuntura)
  • L’ayurveda (medicina tradizionale indiana)
  • La naturopatia 

E la fitoterapia?

Differenze tra omeopatia e fitoterapia: la fitoterapia

La fitoterapia per definizione è la pratica medica che utilizza piante, erbe ed estratti vegetali come rimedi per raggiungere o mantenere un buono stato di salute.

Andando ad analizzare i rimedi consigliati e utilizzati in tutte le pratiche mediche sopra elencate, tradizionale e non convenzionali, tutte utilizzano rimedi fitoterapici, cioè derivati dalle piante.
Inoltre l’uomo, fin dalla preistoria utilizza piante e rimedi naturali per sconfiggere o risolvere malesseri o malattie.

La fitoterapia utilizza piante o parti di pianta fresche o secche. I dosaggi e le concentrazioni derivano da studi di sicurezza ed efficacia e per ogni principio attivo è stata valutata la finestra terapeutica: cioè il rapporto tra la minima dose efficace e la minima dose tossica o letale.

La posologia e la frequenza delle assunzioni varia quindi a seconda della patologia e del tipo di fitoterapico.

Differenze tra omeopatia e fitoterapia: omeopatia

Per capire le differenze tra omeopatia e fitoterapia è utile definire in modo semplice cosa sia l’omeopatia.

L’omeopatia è una pratica medica introdotta dal medico Samuel Hahnemann agli inizi del 1800 d.C. fondata sul concetto che “il simile cura il simile” e utilizza principi attivi diluiti a dosi infinitesimali. I principi attivi usati in omeopatia, a dosi più alte causerebbero sintomi simili alla patologia o al disturbo per cui vengono consigliati. Ad esempio per ponfi ed edemi il rimedio omeopatico consigliato, nel giusto dosaggio, è il veleno dell’ape: apis mellifica.

La preparazione dei rimedi omeopatici avviene secondo delle diluizioni ben precise, tra una diluizione e l’altra le soluzioni devono essere dinamizzate (agitate).

Le diluizioni sono progressive e possono seguire la scala del 10 (D), del 100 (CH) o del 1000 (M). Quelle più utilizzate sono le diluizioni  centesimali (CH: C sta per 100 e H sta per Hahnemann).
Questo vuol dire che si parte da una soluzione di acqua con il principio attivo ad una concentrazione di 1 su 100 (1%), dopo essere stata dinamizzata la soluzione 1:100 verrà ripartita in altre 100 soluzioni, dinamizzata e nuovamente diluita; questo procedimento si svolge fino ad ottenere delle soluzioni a dosi omeopatiche.

Concentrazione 5CH: la soluzione di partenza è stata ripartita per 5 volte in 100 parti, 30CH per 30 volte in 100 parti e così via.

Differenze tra omeopatia e fitoterapia: posologia e precauzioni

Come assumere farmaci omeopatici e fitoterapici?

Le differenze tra l’omeopatia e la fitoterapia, oltre che nella preparazione dei medicinali e nella diversità dei dosaggi, sono anche nei tempi e nel modo di somministrazione.

Per la medicina tradizionale e così anche per le sostanze fitoterapiche l’effetto è dose-dipendente: più alta è la dose, più alto è l’effetto.

In omeopatia questo concetto è inverso, più una sostanza è diluita più risulta essere forte dal punto di vista del rimedio.

Per tutte le pratiche mediche, tradizionali e non, la frequenza delle assunzioni varia sia a seconda del disturbo che del tipo di sostanza utilizzata.
In più, in omeopatia la frequenza dei dosaggi solitamente segue schemi ben precisi, diversi per ogni disturbo e per ogni rimedio omeopatico.

In linea generale i dosaggi di 5-7-9 CH si assumono 2-3 volte al giorno mentre altri dosaggi, 30-100-200 CH si assumono una sola volta al giorno o a volte anche solo al bisogno in monodose.

Solitamente i farmaci omeopatici vanno assunti a stomaco vuoto e lontano dai pasti.

Farmaci omeopatici e menta

Quando si assumono granuli omeopatici o gocce ad assorbimento sublinguale (sotto la lingua) ATTENZIONE a non assumere la menta e altre sostanze astringenti; questo perché esse chiudono i pori della lingua e rischiano di diminuire l’assorbimento sublinguale. Evitare quindi anche dentifrici, collutori o caramelle alla menta.

Come visto, le differenze tra omeopatia e fitoterapia sono rilevanti dal punto di vista chimico-scientifico: diversi dosaggi, diversa posologia e diverse tecniche di preparazione.

Differenze tra omeopatia e fitoterapia: prodotti in commercio

Tanto sono nette le differenze tra omeopatia e fitoterapia dal punto di vista medico e chimico-scientifico, tanto queste differenze sono labili o nulle nei prodotti in commercio.
Vediamo i principali motivi che creano una forte confusione.

Tutti i prodotti in commercio e così anche i medicinali e i prodotti per la salute devono seguire delle logiche di mercato e provano a cavalcare le mode.

Molti fitoterapici vengono venduti come omeopatici, anche se come concentrazioni dei principi attivi non seguono le diluizioni omeopatiche
infinitesimali.
Inoltre alcuni “farmaci omeopatici” non seguono neanche “il simile cura il simile” questo, come detto è il principio cardine su cui si basa tutta l’omeopatia. Questo è il caso di molte creme all’arnica o alla calendula vendute come omeopatiche, ma con concentrazioni e meccanismi d’azione che non seguono il concetto omeopatico.

Differenze tra omeopatia e fitoterapia: colpa della legge

Questa confusione è figlia della burocrazia e delle leggi che governano l’immissione in commercio di un fitoterapico o di un omeopatico.

I medicinali fitoterapici seguono la legislazione degli integratori alimentari, con tutti gli obblighi di etichetta, pubblicità e relative informazioni e formulazioni.
Per i rimedi omeopatici esiste invece una legislazione a parte.

Per la legge le differenze tra omeopatia e fitoterapia sono quasi esclusivamente solo nella presentazione del prodotto al consumatore finale.
Infatti la legge definisce molto bene come deve essere presentato un fitoterapico o un omeopatico: cosa scrivere in etichetta, che informazioni dare al consumatore e in che termini è possibile la pubblicità del prodotto.

I rimedi omeopatici non possono aver riportate la posologia e le indicazioni di utilizzo e anche il loro nome non deve suggerire il suo effetto; questo perché l’omeopatia non hanno sufficienti dimostrazioni scientifiche sulla sua efficacia.
Però il sistema sanitario italiano permette la loro detrazione fiscale al pari dei farmaci classici, invece non lo permette per gli integratori alimentari. Quindi molti medicinali fitoterapici non sono detraibili dal punto di vista fiscale, tranne che non siano classificati come farmaci veri e propri. Per vedere i prodotti farmaceutici detraibili clicca qui (sito del ministero della salute)

Il fatto davvero particolare (per non dire altro) sta nel fatto che la legge non si preoccupa di definire le formulazioni o le concentrazioni dei principi attivi rispettivamente per medicinali omeopatici e fitoterapici; che come abbiamo visto è la differenza sostanziale tra queste due categorie di medicinali.

I controlli sulla formulazione e i principi attivi si preoccupano di guardare solo se i medicinali sono preparati secondo le norme di buona preparazione.

Va da sé, quindi, che le aziende farmaceutiche che producono rispettivamente integratori alimentari o farmaci omeopatici hanno loro la possibilità di decidere in quale categoria iscriverli nelle tabelle del ministero della salute e quindi come commercializzarli.

Differenze tra omeopatia e fitoterapia: conclusioni

La confusione che si crea nel capire le differenze tra omeopatia e fitoterapia comunque non devono scoraggiarci nel valutare per ogni disturbo tutte le possibilità di cura.
La mia esperienza come farmacista mi suggerisce per disturbi lievi o passeggeri di valutare tutte le possibili cure da quelle omeopatiche a quelle tradizionali.

E’ importante però avere la consapevolezza che i rimedi omeopatici possono portare a tempi di guarigione più lunghi (e questo non è sempre compatibile con i ritmi della nostra società), ma diminuiscono o si annullano gli effetti collaterali.
Quando il disturbo diventa invece più importante, è più sicuro seguire la medicina tradizionale la quale può suggerirci o medicinali fitoterapici (naturali) o di origine chimica.