Reflusso gastroesofageo o reflusso gastrico: scopriamo i meccanismi che stanno alla base di questo disturbo. Quando può trasformarsi in malattia da reflusso gastroesofageo? Analizziamo l‘origine, i sintomi e le cause per capire come affrontarlo e contrastarlo.
Ma non corriamo e andiamo passo dopo passo con Miglior Medicamento…buona lettura!

Il reflusso gastroesofageo è il termine medico con cui indichiamo che il contenuto del nostro stomaco, sbaglia la direzione di marcia e contromano, risale l’esofago, e ritorna verso la bocca.

Il contenuto gastrico, per risalire, evade vari sistemi che l’organismo ha escogitato. La nostra struttura anatomica è predisposta per un senso unico, mette chiari divieti d’accesso e, cerca, di prevenire comportamenti anomali dei succhi gastrici.

Reflusso gastroesofageo: l’origine

Vediamo come e quali comportamenti attua il nostro organismo e come la nostra struttura anatomica sia predisposta per evitare il più possibile il reflusso gastrico.

Dietro la bocca, dopo la gola, inizia l’esofago, un tubo, una galleria, lungo 25-30 cm con diametro di 2-3 cm, che scende il collo, attraversa il torace e si infila nella parte alta dello stomaco.

Esofago

L’esofago, è leggermente inclinato lungo tutto il suo percorso, non raggiunge lo stomaco sul punto più in alto, bensì nel lato destro, compiendo una leggera curva.
Ma ha sbagliato mira? No! È una mossa da professionista, di chi sa come incanalare la circolazione nella giusta direzione, una soluzione ingegnosa, per contrastare il ritorno del contenuto gastrico e resistere a tutti i movimenti del corpo.

Quando, pieghiamo i muscoli addominali, ridiamo o tossiamo, aumentiamo di molto la pressione addominale e, l’addome, schiaccia lo stomaco dal basso verso l’alto. Se l’esofago fosse sulla punta dello stomaco sarebbe un bel problema. Pensiamo alla pressione che dovrebbe sopportare ad ogni movimento…invece lateralmente tutto risulta più leggero.

Questo tunnel, a senso unico, che collega la bocca allo stomaco, è avvolto da fibre muscolari spiraliformi, che accompagnano il cibo lungo tutta la via facendo una ola da stadio.
Questa struttura semi-rigida, come fosse il cavo di un telefono, gli permette di allargarsi e stringersi, torcersi, tirarsi e fare il contorsionista.
Davvero strutturato in modo encomiabile!

Sfintere superiore ed inferiore

Vere sentinelle a guardia del contenuto dello stomaco, abbiamo due sfinteri che controllano la parte finale dell’esofago: lo sfintere superiore e quello inferiore, sono due muscoli distinti a forma di anello, che si chiudono e aprono, in modo coordinato e con le giuste tempistiche.
Lo sfintere superiore è connesso con la deglutizione e si apre tutte le volte che ingoiamo.
Lo sfintere inferiore si apre solo poco prima dell’arrivo del cibo dalla bocca. Entrambi si rilasciano, aprendosi per qualche secondo, lasciando così via libera a quello che ci siamo appena ingurgitati.

Un uomo adulto deglutisce dalle 500 alle 2000 volte al giorno.

Meccanismi di controllo

Il fulcro della malattia da reflusso gastroesofageo risulta essere, manco a dirsi, tra esofago e stomaco.
In questa sede, devono collaborare due sistemi nervosi diversi e distinti: il sistema nervoso legato al cervello e quello legato al tubo digerente.

Il sistema nervoso in comunicazione diretta con il cervello (sistema simpatico) controlla lo sfintere superiore e la produzione degli acidi dello stomaco.
Il sistema nervoso che controlla il tubo digerente (sistema parasimpatico), attraverso i suoi nervi, controlla i movimenti sinuosi e verso il basso dell’esofago. Inoltre si preoccupa di aprire e chiudere lo sfintere inferiore e di produrre saliva per mantenere lubrificata tutta la via.

Reflusso gastroesofageo: cause

Il reflusso gastroesofageo si verifica quando tutti questi sistemi non collaborano in piena armonia ed equilibrio.
Le cause possono essere molteplici:

  • Stile di vita
  • Alimentazione e dieta
  • Cause psicologiche: ansia, stress e tensioni.
  • Farmaci
  • Gravidanza

Inoltre può dipendere da altre patologie come l’ernia iatale o l’Helicobacter pylori.

Reflusso gastroesofageo: sintomi

Sintomi tipici e caratteristici del reflusso gastroesofageo sono:

  • Pirosi: bruciore retro-sternale
  • Dolore toracico
  • Rigurgito di materiale acido
  • Eruttazioni
  • Odinofagia: dolore alla deglutizione

Nei casi più gravi possiamo notare l’insorgere di:

  • Disfagia: difficoltà nella deglutizione
  • Ematemesi: rigurgito di sangue
  • Melena: presenza di sangue digerito nelle feci

Ho approfondito i sintomi del reflusso gastroesofageo in questo articolo: Sintomi del reflusso gastroesofageo: origine e motivi

Differenze tra reflusso gastroesofageo e malattia da reflusso gastroesofageo

Le normali condizioni fisiologiche prevedono occasionalmente degli episodi di reflusso gastroesofageo.
Quando questi episodi diventano ricorrenti e i sintomi aumentano di intensità, possiamo parlare di malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), in inglese GERD (Gastro-Esophageal Reflux Disease).

La malattia da reflusso gastroesofageo se da occasionale diventa ricorrente può portare:

  1. Prima all’insorgenza di esofagiti
  2. Poi di ulcere
  3. Nel 10% dei casi può cronicizzare, trasformandosi nel così detto esofago di Barret
  4. Ultimo stadio, che colpisce l’1% delle persone con malattia da reflusso è l’adenocarcinoma esofageo

Reflusso gastroesofageo: conclusioni

Ho approfondito le cure, sia naturali che farmacologiche, in questo articolo: rimedi per il reflusso gastroesofageo

Sottovalutare il reflusso gastroesofageo: meglio di NO!
Ricordiamoci di non trascurarlo perché, oltre che fastidioso e penalizzante sulla qualità della vita, può diventare pericoloso.
È un campanello d’allarme che il nostro corpo ci sta inviando:
Mangia meglio…riposati…rilassati…gestisci lo stress…pensa positivo…conduci una vita più sana!

Le chiavi della salute di Miglior Medicamento

Grazie per la lettura!